TELEFONIMMOBILI

...quelli sempre liberi quando si tratta di non farsi trovare.

venerdì, febbraio 23, 2007

5- Quel bastardo...

...aveva pure il coraggio di mettersi a ringhiare.
Ma io lo avevo capito bene, fra codardi ci si intende! Sapeva di avermi fatto un torto non da poco, e ora si parava le terga facendo la voce grossa.
Mi alzai in piedi frastornato e lento come una tartaruga bicentenaria prossima al trapasso. Guardai quella bestia e scossi il capo, ridendo.

Mi avviai in direzione opposta rispetto a casa mia. Il bastardino mi iniziò a seguire, come fanno i cani come lui: fingendo indifferenza nel peggiore dei modi, con risultati ridicoli.
Lo ignorai.
Tanto sapevo, che avrebbe vinto lui; l'alternativa sarebbe stata prenderlo a pietrate di santa ragione, ma non ne valeva la pena. E poi, uno straccio di amico, non mi sarebbe stato tanto stretto.
Non gli diedi mai un nome. Lui fu, per i 9 anni successivi, semplicemente "Hey".
Il mio stomaco stava iniziando ad odiarmi. Era chissà che ora di chissà quale giorno e non mangiavo da non so più quando.
Quel piccolo bastardo era sparito ed ero rimasto nuovamente solo.
Mi rannicchiai ai bordi della statale 17, pensando sul da farsi (che ridicolo pezzente!), quando un nuovo colpo fu inferto al mio povero cuore pazzo. Riprendendomi con non poca fatica dal rischio d'infarto, alleggerii i miei occhi da mille veli di lacrime catarrose e sgranai gli occhi sorpreso.
Una gallina col collo spezzato mi era stata scaraventata fra le gambe.

Dio è misericordioso e onnipotente!

Poi un verso stridulo e dilaniatimpani, mi riportò alla realtà più evidente.

Hey era un ladro di polli.

mercoledì, febbraio 07, 2007

4- Il caldo...

...era piacevole. La spiaggia, il mare, il rumore delle onde. Adoravo, quel suono. Un quartetto d'archi sfiorato in punta d'archetto. Un ensemble di fiati che ti culla dolcemente con melodie accattivanti e leggere... Il mare.
E il sole; soprattutto lui. Da sempre provo un sussulto fra le gambe, quando sento la mia pelle riscaldarsi al calore dei raggi solari. E il caldo di quel momento, sul mio viso bagnato, mi stava letteralmente eccitando. Fantasticavo di donne che avrei voluto avere, ripensavo a quelle avute.
Ero enormemente eccitato. E la mia faccia bruciava al calore abbagliante che stava tenendo sotto scacco quella spiaggia.
Strana spiaggia. Il mare si era fermato. Il calore stava lentamente scivolando dalla mia fronte per lasciare spazio solo ad una sensazione di umido. Aprii gli occhi e capii di essermi addormentato dopo la micidiale corsa che la mia codardia mi aveva imposto.
Mi ci volle poco per capire; il cane che mi osservava stupito dal fatto che non fossi morto mi aveva appena pisciato in faccia.


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