8- La sera...
...arrivò senza dare troppo nell'occhio. Ma, anche se fosse stata annunciata dal suono di cento trombe apocalittiche, non me ne sarei accorto, impegnato com'ero a tentare di liberarmi dalle corde e a parlare con qualche Dio in un modo che di certo non poteva piacergli.
Hey russava.
Russava da ore. Me ne resi conto improvvisamente e spostai la mia attenzione dal Dio a caso a lui. Gli gridai di provare a fare qualcosa, che quando ero piccolo, fra una visione poco rassicurante di mia madre, battona alcolizzata con capelli e vestaglia rossi, entrambi mai tenuti al loro posto, ed un papà in affitto, sempre diverso ma sempre pronto a prendermi a calci, vedevo in tv telefilm con cani capaci di aiutare i loro padroni anche a costruire un modellino di veliero o ad operare a cuore aperto un canarino. E quel rognoso non era buono di fare altro che russare indifferente!
Abbaiò. Abbaiò rabbiosamente contro la porta marcia e chiusa.
La porta si aprì ed entrò lei.
Sarebbe stato molto meglio se fossero entrate, tutte in una volta, le centinaia di mafiosi che avevo truffato nelle bische.
Non pensai più a Hey, a mia madre, ai padri in affitto.
Non pensai più a quale insulto non avevo ancora indirizzato all'ipotetico ascolto di un ipotetico dio.
Pensai una sola cosa, velocemente e dolorosamente: è la fine!
Già che c'ero, mi pisciai addosso.
Hey russava.
Russava da ore. Me ne resi conto improvvisamente e spostai la mia attenzione dal Dio a caso a lui. Gli gridai di provare a fare qualcosa, che quando ero piccolo, fra una visione poco rassicurante di mia madre, battona alcolizzata con capelli e vestaglia rossi, entrambi mai tenuti al loro posto, ed un papà in affitto, sempre diverso ma sempre pronto a prendermi a calci, vedevo in tv telefilm con cani capaci di aiutare i loro padroni anche a costruire un modellino di veliero o ad operare a cuore aperto un canarino. E quel rognoso non era buono di fare altro che russare indifferente!
Abbaiò. Abbaiò rabbiosamente contro la porta marcia e chiusa.
La porta si aprì ed entrò lei.
Sarebbe stato molto meglio se fossero entrate, tutte in una volta, le centinaia di mafiosi che avevo truffato nelle bische.
Non pensai più a Hey, a mia madre, ai padri in affitto.
Non pensai più a quale insulto non avevo ancora indirizzato all'ipotetico ascolto di un ipotetico dio.
Pensai una sola cosa, velocemente e dolorosamente: è la fine!
Già che c'ero, mi pisciai addosso.